Dato per scontato che in futuro molto prossimo i libri cartacei saranno scalzati in volume di vendita dai libri in formato elettronico (ebook) voglio qui parlare della mia esperienza in questo campo.
Per leggere un ebook occorre un device ossia un dispositivo che ti permetta di visualizzarne le pagine e di leggerle. I dispositivi dedicati a questo scopo sono gli ebook-reader con la tecnologia e-link che hanno il vantaggio di avere batterie che durano tantissimo, il cui consumo si misura in cambi pagina, e non affaticano la vista visto che si leggono come un libro normale ossia tramite l'illuminazione ambientale. Alcuni di questi ebook-reader hanno anche la retroilluminazione per rendere possibile la lettura in condizioni di scarsità di luce ambientale. Lo svantaggio degli ebook-reader è che servono a leggere gli ebbok e a poco altro in quanto la risoluzione degli schermi e-link solitamente monocromatici a gradazioni di grigio e i limiti di questa tecnologia non ne permettono l'uso per visualizzare degnamente le pagine web ed immagini in movimento. Il problema è che adesso tra smartphone, tablet, ipod e simili la roba da portarsi appresso è tanta, forse troppa. Quindi è utile, consigliabile e auspicabile concentrare in un unico dispositivo tutte le funzioni di cui abbiamo bisogno. Per me questo dispositivo è il tablet dove per "tablet" intendo aggeggi con schermi maggiori di 7 pollici lasciando ai fanatici la lettura su schermi LCD inferiori ai 7 pollici. Ovviamente non è che non si possa leggere un libro su uno smartphone di 5 pollici o su di un phablet da 6 pollici solo che non lo trovo affatto comodo.
Dunque un tablet può rappresentare un buon modo per leggere un ebook, navigare su internet, leggere le email, ascoltare la musica e fare altre centinaia di cose. La domanda però è può uno schermo retroilluminato a colori essere un buon modo per leggere? Tutti sappiamo come davanti ad un monitori di computer dopo un po' ci si affatica la vista e lo stesso discorso vale per i tablet. Dunque dobbiamo rassegnarci a leggere con i tablet solo racconti brevi o suddividere la lettura dei grossi tomi in più riprese?
Nella mia personale esperienza la lettura con e sui tablet è stata sempre faticosa dopo un certo numero di pagine, almeno fino a quando non ho acquistato l'IPad con schermo "Retina". Lasciando stare i dettagli tecnici vi dico solo che i pixel di questa tipologia di schermo sono talmente piccoli che non si distinguono a occhio nudo e che regolando a dovere il colore dello sfondo e la luminosità dello schermo si raggiungono dei comfort di lettura pari, a quelli degli ebook reader. Inoltre lo schermo dell'IPad è di oltre 9 pollici cosa che rende possibile letture molto confortevoli anche a chi ha, come me, problemi di vista.
Al momento non ho esperiena di altri dispositivi di pari qualità dello schermo anche se ho letto che la Samsung ha messo in commercio un tablet da 10 pollici con qualità e definizione pari agli IPad retina.
Non voglio tacere sul fatto che l'IPad è un dispositivo costoso, devo però sottolineare che per leggere gli ebook è veramente eccezionale e vale i soldi che costa potendoci fare poi mille altre cose...
Una volta deciso il dispositivo resta il problema di quale applicazione usare per leggere gli ebook, dove acquistarli, ome immagazzinarli e quale sia il miglior formato. Di questo però ne parlerò prossimamente (senza impegno).
25 novembre 2013
Il miglior modo per leggere gli ebook
19 novembre 2013
La lettura di libri in Italia
Nel 2012, oltre 26 milioni di persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2011, la quota di lettori di libri rimane sostanzialmente stabile (46%).(Fonte: ISTAT)
Le donne leggono più degli uomini: nel corso dell'anno ha letto almeno un libro il 51,9% della popolazione femminile rispetto al 39,7% di quella maschile. La differenza di comportamento fra i generi comincia a manifestarsi già a partire dagli 11 anni e tende a ridursi solo dopo i 75.
La fascia di età nella quale si legge in assoluto di più è quella tra gli 11 e i 14 anni (60,8%).
Avere genitori lettori incoraggia la lettura: leggono libri il 77,4% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 39,7% di quelli i cui genitori non leggono.
Nel Nord e nel Centro del Paese legge oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (52,2%). Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori scende al 34,2%, seppur con un lieve aumento rispetto al 2011.
Mentre nei comuni centro dell'area metropolitana la quota di lettori è pari al 53,3%, in quelli con meno di 2.000 abitanti scende al 41,5%.
In Italia, anche chi legge, legge poco: tra i lettori il 46% ha letto al massimo tre libri in 12 mesi, mentre i "lettori forti", con 12 o più libri letti nello stesso lasso di tempo, sono soltanto il 14,5% del totale.
Una famiglia su dieci (10,2%) non possiede alcun libro in casa, il 63,6% ne ha al massimo 100.
Una persona che legge molto non necessariamente è sininimo di persona colta. Un libro non è sinonimo di cultura. Una grande bilioteca non rende dotta l'istituzione che la ospita. Sono le singole scelte che fanno una persona istruita, un libro interessante, una biblioteca utile. Il vero problema in Italia non è che si legga poco e che manca, non c'è la cultura della lettura, dell'approccio al libro. La prima colpevole di questa mancanza è la scuola che nella stragrande maggioranza dei casi i libri ci insegna ad odiarli, sacrificando la sua prima (e forse unica) ragion d'essere sull'altare del voto. Poi c'è una mentalità che da secoli vede l'attività della lettura come secondaria, strumentale al più ma mai determinante.
Adesso tra capo e collo ci sta capitando la rivoluzione digitale che vedrà a breve i libri cartacei relagati nelle case di pochi amatori e collezionisti, un po' come è successo con il vinile per la discografia.
Questa rivoluzione probabilmente riuscirà ad allargare la platea dei lettori perché il libro si potrà avere in tanti diversi media: computer, tablet, smartphone, ebook reader. Di conseguenza ne abbasserà la qualità. Si diffonderanno sempre più i testi brevi, che non richiedono troppa fatica e tempo per essere letti e gli ipertesti che fonderanno nel loro interno esperienze multimediali diverse: grafica, suono, video.
Si perderà l'essenza del libro come lo abbiamo conosciuto fino a questo momento. E questo non è detto che sia necessariamente un male. Dobbimo solo sperare che tra 2000 anni qualcuno sia ancora in grado di leggere e di capire quanto stiamo pubblicando adesso, un po' come noi siamo riusciti a decifrare i geroglifici egiziani. Attualmente possiamo solo dedurre realisticamente che le biblioteche elettroniche non sono pensate per durare. E questo è e sarà la scommessa maggiore per l'umanità. Io stesso ho migliaia di libri racchiusti in un parallelepipedo grande come un normale libro rilegato. Pensate cosa significherebbe un guasto, una caduta accidentale, una rottura improvvisa. L'equivalente di un rogo di una intera biblioteca. L'interrogativo che mi pongo è: in che modo si può evitare di perdere intere biblioteche così facilmente? In che modo possiamo rendere un libro elettronico indipendente dalla tecnologia necessaria per leggerlo? In che modo possiamo garantire alle generazioni future di potersi basare sulle conoscenze attuali? E se ad un determinato momento non fossero più disponibili le fonti energetiche attuali, come potremmo continuare a usufruire dei libri?
(continua...forse)
17 novembre 2013
Non c'è giustizia in questo mondo e nemmeno nell'altro
Fino al 28 Aprile del 2007 ho avuto un fratello, Manilo. Poi a causa di un maledettissio tumore lui ha dovuto arrendersi alla morte perdendo la sua personalissima battaglia contro il destino, la malattia, dio. Non mi è mai piaciuto ricordarlo nei giorni canonici. Lo voglio fare adesso con le lacrime che non mi permettono di scrivere come vorrei e il cuore in tumulto. Dopo tutti questi anni non riesco a farmene una ragione e probabilmente, essendo oramai un distinto e sclerotizzato signore di mezz'età, mai me la farò, MAI! Non c'è giustizia in questo mondo e nemmeno nell'altro.
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