Caro Sindaco di Roma
come direbbero dallo Spazio:
we have a problem.
Più d'un problema, per la verità.
Non vorrei essere nei Suoi panni
perché ognuno dei sei milioni di abitanti la capitale
avrà il suo bel problema personale
che sarà sempre più importante di quello altrui.
Perciò scrivo a nome della gente
che non sa neanche cosa sia internet
che non le hanno insegnato la potenza rivoluzionaria
di questo strumento di democrazia reale, a saperlo usare.
Abbiamo un problema di Educazione, Signor Sindaco
anzi, di Rieducazione alla Civiltà, per la precisione.
Si dice in giro che presto faremo la fine della Campania
e allora mi chiedo come mai non sia stato ancora previsto
un piano educativo che ci insegni e ci educhi
alla raccolta differenziata dell'immondizia.
Quella che vidi fare per la prima volta a Milano
con un rigore esagerato per i miei barbari gusti romaneschi:)
Tornata a Roma m'accinsi però di buzzo buono
a fare la mia microscopica parte dividendo le cose
da gettare via per ordine di materiale biodegradabile o meno
ancorché poco o niente ne sappia di biodegradabilità e roba varia.
Ma poi ho visto che di notte i camion della Nettezza Urbana
arraffano i cassonetti sotto casa e tutto mescolano nel gran cassone
cosicché, pigra e financo barbaramente romana mois:)
semplicemente ho ripreso il comodo vecchio trantran
infischiandomene di raccolte più o meno differenziate.
Finché, leggendo per mesi sui telegiornali
le notizie riguardanti Napoli & Dintorni mi sono detta:
ohibò, ma allora quella civile raccolta milanese
davvero serviva a qualcosa!