22 ottobre 2008

Crisi economica: anche le nostre democrazie sono in pericolo?

da Il Sole 24 Ore del 22/10/2008
di Carlo Bastasin
Il ritorno in auge della politica sembra inarrestabile e in questa prospettiva la settimana passata rimarrà memorabile per i Governi europei. Il premier britannico Gordon Brown, un cadavere politico fino a dieci giorni fa, è diventato nella pubblicistica anglosassone “il salvatore dell’universo”. Nicolas Sarkozy ha rivelato risorse di leadership tramutando in un successo gli iniziali fallimenti nel coordinamento europeo.
Il presidente francese e Silvio Berlusconi hanno superato il 60% dei consensi, un livello che il premier italiano ha definito «quasi imbarazzante» in democrazia. Angela Merkel ha ottenuto, come accadeva ai sovrani, sia la gratitudine dei banchieri tedeschi sia la loro umiliazione e quindi il consenso nell’opinione pubblica.
Nella facciata rassicurante dei Governi che fanno barriera alla crisi c’è tuttavia una crepa. In tutte le risposte pubbliche c’è stata una notevole dimostrazione di leadership, ma un’altrettanto notevole assenza di confronto democratico. I Parlamenti sono stati irrilevanti, il dibattito su cause e rimedi è rimasto schiacciato sotto la retorica millenarista della fine del mondo. L’opinione pubblica non sembra però avere dubbi, non c’è preoccupazione per la sbrigatività delle procedure parlamentari. La paura del crollo epocale del sistema ha offerto una base di legittimazione irrazionale in cui ciò che disperde la paura non è frutto del faticoso e fallibile negoziato umano, ma di una necessità storica. Così nei sondaggi la leadership è premiata a costo di sacrificare, quasi di buon grado, la democrazia.

14 ottobre 2008

Gaetano Pecorella

Gaetano Pecorella
Da Wikipedia:
Laurea in giurisprudenza, avvocato penalista, docente universitario in pensione.
Inizia la carriera politica come militante di Potere Operaio, collaborando col servizio giuridico di Soccorso Rosso Militante, poi entra nel movimento della sinistra radicale di Democrazia Proletaria. Successivamente entra a far parte del Partito Socialista Italiano, ed, infine, in Forza Italia.
Dal 1994 al 1998, per due mandati, è stato presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane.
Accusato di favoreggiamento per la strage di Piazza della Loggia. Iscritto al gruppo parlamentare Forza Italia dal 3 maggio 2006, è deputato. Viene considerato come la mente giuridica di Forza Italia. È stato anche avvocato difensore di Silvio Berlusconi.
Porta il suo nome una legge, varata nel secondo governo Berlusconi, che prevede l’inappellabilità da parte del pubblico ministero delle sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale ha dichiarato però tale legge incostituzionale. Le parole di risposta di Pecorella furono: «questa sentenza è in grado di riaprire processi che già sono in Cassazione e tornerà ad essere decisivo non il giudizio orale e pubblico di primo grado, ma quello d’appello fatto sulle carte scritte» tratte dal Corriere della Sera: sentenza indegna Non è democrazia
Secondo voi un uomo con questo curriculum merita o no di diventare membro della Corte Costituzionale? Certo è che in questa Italia stupiscono poche cose oramai.

06 ottobre 2008

I soldi sono nulla

Benedetto XVI
Benedetto XVI di fronte alla crisi mondiale ed al crollo delle borse dice che “i soldi sono nulla”.
Giusto, sottoscrivo. Ed inizi a rinunciare al “nulla” dei 4 miliardi di euro che la Chiesa Cattolica costa ogni anno all’Italia.
(E per la scuola che ne dite dei 22000 insegnanti di religione  stipendiati dallo Stato?)


Vecchi Commenti

  1. spin
    ma si! torniamo alla maestra unica! basta spendere ;P
    14 Ott, 9:36
  2. Luigi Spreafico
    DIO ABBIA MISERICORDIA DI TUTTI NOI:
    SIAMO ASSAI LONTANO DALLA VIA CHE CI HA INDICATO PER RAGGIUNGERLO E CHI DICE DI ESSERE “PASTORE” DIMOSTRA DI NON CONOSCERE LE NECESSITA’ DEL SUO GREGGE VISTO CHE VIVE IN UNA REGGIA COME UN SOVRANO .
     17 Mar, 19:06

05 ottobre 2008

Credit crunch

Ci sono espressioni, dal suono sinistro, che sembrano nate per incutere paura. Credit Crunch è una di queste.
Non si vuole qui fare dell’allarmismo. Il problema è che qualcuno non ce la sta raccontando giusta e più ci dicono di stare tranquilli e più ognuno di noi dovrebbe cercare di informarsi meglio e cercare di capire. Io sto cercando di farlo.
E quello che sto capendo non mi fa assolutamente piacere ad iniziare dal fatto che non è assolutamente vero che la crisi finanziaria innescata negli Stati Uniti dai crisi dei mutui subprime non coinvolga l’Europa e l’Italia in particolare e che non sia una crisi solo finanziaria.
E’ già sotto gli occhi di tutti (tranne che dei TG media-rai-nazionali) che siamo in un momento delicatissimo, vedi vicenda Unicredit. Tanti nodi stanno venendo al pettine e saranno dolori per tutti, temo.