23 ottobre 2002

Il Riformista


il Riformista - www.ilriformista.it
Oggi è uscito il primo numero di un nuovo quotidiano, diretto da Antonio Polito, "il Riformista". Lo stile è quello già sperimentato da  " Il Foglio", quattro pagine fitte, fitte, nessuna foto (a parte quelle pubblicitarie) qualche disegno. Io auguro tanta fortuna a questo giornale. Possa riuscire a trovare un spazio tra gli attuali "giganti" dell'informazione cartacea.

"Il riformista" si colloca nella via di mezzo tra destra e sinistra come si dice nell'editoriale "Tre promesse ai lettori in cerca di una terza via": "Non stareno né di qua né di là. Difenderemo il bipolarismo e prenderemo posizione. Cercheremo i vari riformisti e daremo loro voce".

Poco sotto questo editoriale c'è un articolo di Franco Debenedetti dai titolo: "Abbiamo vinto asteniamoci sulla Cirami". Sintetizzando molto, il ragionamento che Debenedetti segue è il seguente: al governo e alla sua maggioranza l'approvazione della legge Cirami sta costando molto in termini di perdita di immagine e di credibilità: "Per queste ragioni la Cirami è una partita che si chiude inequivocabilmente in vantaggio per l'opposizione. Il centrosinistra dovrebbe vantarsi di questo come di un successo, non piangerlo come una sconfitta.(...) E se è un successo perché non rivendicarlo? E se lo rivendica, perché non renderlo evidente nel comportamento di voto finale? Il centrosinistra deve astenersi, ancor più dato il regolamento del Senato, dove il voto di astensione viene conteggiato, ai fini dell'approvazione della legge, come un voto contrario".

Fin quà tutto fila liscio poi, nel paragrafo seguente, Debenedetti mostra la sua reale natura:"Anatema, grideranno certo i "movimenti", i girotondari e i micromeghisti, e si stracceranno le vesti". Chiudo questo post, facendo replicare  Nando Dalla Chiesa che oggi su "l'Unità" scrive sull'argomento un fondo sostenendo la tesi diametralmente opposta. Titolo: "Cirami c'è chi non si arrende".

"In ballo c'è una legge che ha larghi tratti di incostituzionalità e che oggi dimostra, sempre di più, fino alla spudoratezza, la propria natura di norma «ad personam».(...) Chi siede  al Senato ha dunque oggi il dovere di testimoniare fino in fondo, almeno  davanti al «proprio», ma anche davanti alla quotidiana storia del Paese, il rifiuto di una legge che offende il principio costituzionale che la legge sia uguale per tutti. Ci sono sconfitte (...) che costruiscono il prestigio e la credibilità di chi le subisce, quando arrivano al termine di un impegno coerente contro forse preponderanti ( e tali sono per definizione - e con l'aggiunta del dominio mediatico quelle della maggioranza).(...) Per questo non si può affrontare la nuova Cirami con atteggiamento da ordinaria amministrazione o consumando ritualmente l'attività parlamentare."

Nando Dalla Chiesa annuncia nel proseguo del suo fondo che questa sera il Comitato «La legge è uguale per tutti», che riunisce decine di deputati e senatori dell'Ulivo indice questa sera alle 21 una manifestazione a piazza Navona.

Per non arrendersi.

10 ottobre 2002

Michele Santoro & Sciuscià

Sento molto la mancanza di Sciuscià,  di Michele Santoro e di tutta la sua redazione.Adesso più che mai inoltrandoci nell'autunno caldo una voce diversa, dissidente e contro manca proprio. Chi ci racconterà la crisi della FIAT? Chi? Magari Emilio Fede o Bruno Vespa? Chi ci farà sentire la voce di tanti operai ed impiegati che vedono sparire il loro benessere e la loro tranquillità economica. Berlusconi a San Patrignano oggi non ha saputo fare di meglio che farfugliare frasi
sconnesse. Gli operai devono sperare che le fabbriche non chiudano lui ha il dovere istituzionale di impedire che questo avvenga. Non può camuffarsi da presidente-operaio anche in questo caso! Proprio non deve. Sull'Unita di oggi Maria Novella Oppo nella rubrica "fronte del video" scrive:«Storie di lavoratori (che) in tv non si sentono quasi più da quando Michele Santoro e stato fatto fuori per decreto del presidente del consiglio. Cosicché oggi nessuno porta le telecamere dentro la crisi della Fiat come farebbe lui. E questo manca al servizio pubblico, a noi e a tutto il paese». Sottoscrivo e...sottolineo.

06 ottobre 2002

I bambini non leggono più

I bambini non leggono più questo è il titolo di un articolo de quot;la Repubblica delle Donne" di Pierangela Fiorani. Secondo una ricerca il numero di piccoli lettori (5-13 anni) che hanno letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi è sceso dal 71,4% del 1998 al 60% del 2001, dunque un -11,4%. Le cause?  Roberto Denti (scrittore  e libraio storico dei ragazzini) ha pochi dubbi: Internet, i telefonini, tv, videogiochi. Per Margherita Forestan 8direttrice della Junior Mondadori) a causa è Harry Potter:

«Mettere in mano a un ragazzino di 7-8 anni un libro come Harry Potter ha voluto dire chiudere le porte ai libri giusti per quell'età. Harry Potter, che è un buon libro di fantasy, ma è soprattutto un fenomeno di marketing, è la dimostrazione di come possano essere messi in ombra e dimenticati libri di gran lunga migliori (magari editi dalla mondadori n.d.r.), durante e dopo, prodotti un pò da tutti gli editori. Insomma, Harry Potter ha ucciso il già fragile mercato italiano, è stato più un danno che un vantaggio».

Non capisco molto questa critica ad Harry Potter, mia figlia di quattro anni ne va matta, e si diverte tantissimo quando gli leggo il libro e le piace guardare la videocassetta del film tratto dal libro. Io penso che un giusto rapporto con i libri nasce quando un genitore prende un libro in mano e lo legge al suo bambino. Se questo genitore non ha il tempo, non ha la voglia o ha dimenticato cosa sia un libro, non possiamo pretendere che i figli siano da meno. La scuola poi come ben sappiamo insegna ad odiare i libri imponendo delle letture, alcune volte sbagliate, magari con qualche lodevole eccezione.

Non dimenticherò mai il mio professore del primo anni di liceo scientifico che prima di parlarci di altro ci fece conoscere Ungaretti, Montale e Quasimodo. Ci insegnò a leggere i quotidiani e i settimanali. Quelle lezioni, quelle letture non le ho mai più dimenticate. 

05 ottobre 2002

Eros e Tabù

Mi era sfuggito che dopo la chiusura "L'europeo" avesse ripreso le pubblicazioni come trimestrale. L'ultimo numero di Ottobre (n°4/2002, 8 euro) ha per titolo "Cinquant'anni di eros e tabù, desideri, inibizioni, miti, trasgressioni e feticci: gli italiani il sesso". Questo numero
monografico (penso che gli altri siano stati anche loro a tema) è costruito in modo che possiamo dire curioso ed ingegnoso nello stesso tempo. Si parla del modo di vivere e di vedere la sessualità degli italiani nell'ultimo cinquantennio attraverso gli articolo apparsi nel corso degli anni su "L'Europeo" con intercalati articolo scritti appositamente per questo numero. Andando ai contenuti mi ha attratto l'articolo sulla senatrice Lina Merlin, che come certamente saprete ha firmato l'omonima legge che imponeva la chiusura delle cosiddette "case chiuse". Ho sentito parlare tante volte della Merlin ma non mi era mai capitato di leggere una sua intervista, che è apparsa su "L'Europeo" n° 30 del 1963, (anno in cui io non ero
ancora nato). Rimbecca ad una ad una a tutte le critiche che le venivano lanciate contro la sua legge. Leggiamone un pezzetto:
Sa chi mi dà più disgusto? Le madri che dicono: e ora chi mi educherà sessualmente mio figlio? Ah, sì? Ti chiedi questo e non ti chiedi se il medesimo figlio te lo mandano a morire ieri per la patria domani per Mussolini, dopodomani per il petrolio? Eppoi, che giovani son questi giovani che per avere una donna devono farsela servire su un vassoio come una fagiana? Bei giovani! Altra accusa: quella che la prostituzione non si sia affatto abolita, che continui come prima, nella stessa brutale umiliazione morale, nello steso sfruttamento, nella stessa desolazione. E chi pretendeva di abolire la prostituzione? Io?!? La mia legge mirava solo a impedire la complicità dello stato. Rileggete il titolo «Abolizione della regolamentazione per la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui ».
Che forza ragazzi, eh? Chissà cosa ne pensano i nostri "amici" del blog didestra.

02 ottobre 2002

Piccolo Cesare

«Piccolo Cesare» di Giorgio Bocca è un libro appassionato, di un giornalista ottantaduenne che ne ha viste tante in tutta la sua vita professionale e non ma che è capace ancora di sdegnarsi di fronte al nostro «Piccolo Cesare» Berlusconi. Forse non avrebbe mai pensato che per motivi di "opportunità" sarebbe stato meglio pubblicare un suo libro non con la solita Mondadori (proprietà di Berlusconi)ma con la Feltrinelli. Nella quarta di copertina scrive una perfetta sintesi dei contenuti del libro:

Berlusconi è sicuramente un fenomeno italiano, ma è anche il segnale di una degenerazione democratica che attraversa, in vari modi, tutto il mondo occidentale: dall'America di Bush e dello scandalo Enron, alla Francia del caso Le Pen, all'Inghilterra di Blair, all'Austria di Haider fino alla libertaria Olanda della meteora Fortuyn.
Berlusconi è il sintomo di una malattia mondiale che si può individuare, in buona parte, nel dominio assoluto del denaro sulla politica e in un liberismo sfrenato. Governare esclusivamente per i propri interessi e non per l'interesse generale, l'uso sistematico della menzogna, la demonizzazione degli avversari, lo screditamento di tutte le istituzioni e dei poteri autonomi, la furia di produrre a ogni costo nuove leggi che eliminano le tracce del sistema precedente: sono tutti segni che rappresentano la declinazione italiana di una generale anomalia, in una fase cruciale delle democrazie occidentali. Ma, oltre a questo, riemergono i tratti più specifici di una continuità italiana dura a morire: la ripresa della corruzione e della mafia, l'abbandono del Sud, lo scempio del territorio, le tante piccole forme di cesarismo che forse segnano l'alba di un nuovo regime.
L'ultima frase è quella che fa più paura, ma è una  domanda che dobbiamo porci e che si si deve porre soprattutto chi ha votato (in buona fede) per il "Polo delle libertà" l'anno scorso. Magari partendo dalla lettura di questo lucido atto d'accusa di Giorgio Bocca.

01 ottobre 2002

In bocca al lupo!

Inauguro con questo post il  nuovo URL di "Oltre": www.blogoltre.net, blog che assume da oggi la nuova denominazione di "Blog Oltre".

Questo blog ha avuto una lunga gestazione, durata una buona parte di questa estate, ed è stato trasportato in giro per vari server per approdare alla fine in questo spazio tutto ad esso dedicato. Come scritto nella colonnina a fianco ho allocato i file anche su uno spazio server degli USA per diminuire la probabilità di momenti in cui il blog risulta completamente irraggiungibile.

Senza volerlo, proprio oggi alle 18:20 "Bloggando" mi ha comunicato che il mio blog è stato da loro segnalato. Quindi sembra che questa volta si parta sul serio, almeno questa è la mia seria intenzione.

Chiudo questo auto-post con un abbraccio ad una persona a me molto cara,
chiamiamola M., che in questo momento sta molto soffrendo. M. la tua è una lunga marcia, ed una strada irta di ostacoli e di sofferenze. Io, come tanti altri ti siamo vicini, soffriamo con te e tifiamo (preghiamo?) per te. In bocca al
lupo!(...Crepi il lupo...).

(Dagli Archivi di ItaliaBlogOltre)

25 settembre 2002

Sempre da Amica

Non ditemi che mi sono fissato ma non posso non segnalarvi un'altra chicca del nuovo mesile "Amica".
Dopo quell'imperdibile articolo sul sesso orale (cioè sui pompini), proprio nella pagina seguente, la sorpresa: "Ignazio va in collegio". E' un'intervista ad Ignazio La Russa, proprio quel personaggio politico di Alleanza Nazionale che Fiorello imitava così bene nella trasmissione su rai uno il sabato sera "Questa sera pago io". Con La Russa  Claudio Sabelli Fioretti inizia una serie d'interviste sulle esperienze erotiche di uomini di spicco (di cui le donne lettrici di Amica sentivano la necessità evidentemente).
Partiamo da fondamentali. Che cos'è l'amore? Una definizione.
Mica sono un bacio perugina.
Uno sforzo
Un sentimento profondo che nasce dall'incontro tra due anime.
Se volete leggervi le altre domande e risposte, compratevi Amica...

24 settembre 2002

Nuova Amica

E' uscito il nuovo "Amica", chiuso qualche tempo fa ed ora riaperto sotto forma di mensile. Non che abitualmente acquisti o legga riviste femminili, ma questo mi ha colpito ed incuriosito. Pensate che è composto da ben 700 (settecento!) pagine e vari chili di peso. Il giornale, patinato e infarcito all'inverosimile di pubblicità vorrebbe essere moderno e anticonvenzionale. Valga per tutti l'articolo a pag.321 di Ilaria Fonseca dal titolo: "Perché di scrive (e si parla) così tanto di sesso orale?", sottotitoli "Grande successo di un romanzo serio che narra una lunga fellatio. Grande dibattito tra le donne eterosessuali su una delle pratiche più amate e più controverse. Tra letteratura e chiacchiere, c'è sempre qualcosa da dire". Il libro di cui si parla è Rapimento, di Susan Minot (Feltrinelli, 8 euro). Sempre nell'articolo è riportata una citazione da La versione di Barney, "Una volta Clara mi concesse una fellatio, ma subito corse a vomitare", autore Mordecai Richler, e una citazione da Storie di ordinaria follia, "Lo prese in bocca. Cominciò a succhiare. Era bravissima - Mamma mia -  dissi. Ero condito. Ci lavorò su sei-sette minuti. Strinse i denti sotto la cappella, mi succhiò pure il midollo", autore Charles Bukowski. Commento? Ho prenotato in edicola il numero di Novembre...

21 settembre 2002

Si è pentito Nino Giuffré

Si sarebbe pentito Nino Giuffè, che io giornali indicano come il numero 2 di cosa nostra. Il capomafia di Caccamo, in provincia di Palermo, e braccio destro di Bernardo Provenzano collabora da due mesi con i magistrati della DDA di Palermo. Una delle conseguenze è che sarebbe stato sventato un piano per uccidere Giuseppe Lumia, ex-presidente della commissione antimafia. Angelo Mastrandea ne "Il Manifesto" di oggi intervista Lumia. Vediamone un estratto.
Come ha reagito alla notizia che la mafia voleva ucciderla?

Con serenità e determinazione. La politica deve dare un esempio. Da uomo di sinistra nella lotta alla mafia devo dare il meglio di me stesso.

Per alcuni anni in Italia non si è quasi più parlato di mafia. Poi improvvisamente scopriamo che essa è viva e vegeta quanto e forse più di prima. Cosa è accaduto in tutto questo tempo?

La mafia si è riorganizzata, preferiva puntare di più sugli appalti, sul racket, sul riciclaggio e sulla dimensione collusiva con la politica e con l'economia. Si è fatto non solo l'errore di sottovalutare questa presenza mafiosa, ma si è anche pensato che esista una mafia buona, rappresentata da Provenzano, contro quella cattiva. Quando trova un ostacolo, Provenzano preferisce aggirarlo, minacciarlo o comprometterlo, quando questo invece non si lascia intimidire facilmente, allora anche lui decide di passare all'attacco. 
Giuffrè ha rivelato che "Tutto era pronto ma poi con Provenzano abbiamo cercato di valutare il danno che avrebbe portato questo omicidio e ci siamo fermati". Meno male...

20 settembre 2002

Il viaggio dell'ombra

C'è una persona che oggi ha iniziato un suo personale viaggio. Non voglio aggiungere altro solo che, se ne avete voglia, potete diventare suoi compagni di avventura. Sappiate solo, e ciò vi basti per il momento che il viaggio è molto
"lungo"...

18 settembre 2002

Sofri in carcere

Adriano Sofri ha scritto su "la Repubblica" un articolo sulla situazione delle carceri in Italia e sulle proteste che qua e là vengono messe in atto. Vediamo alcuni numeri sulla tipologia dei detenuti: dei 57000 detenuti il 47% è in attesa di giudizio e i tossico-dipendenti sono 15000, gli stranieri 17000, mentre il 45% dei detenuti sono originari di Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Riporto alcuni brani del suddetto articolo di Adriano Sofri, ovviamente è una testimonianza dal di dentro, visto che, come è risaputo, lo stato italiano ha perso le le chiavi della cella di Sofri.

Da sette giorni si fa lo sciopero del carrello, cioè del vitto, pane compreso, che viene distribuito  con un carrello, donde la dizione. Non è un digiuno, perché si consuma il cibo comprato in carcere o portato dai familiari. Ammesso che si abbiano famigliari o euro. Gli stranieri, e molti italiani, non ne hanno.
Dunque lo sciopero del vitto, anticamera dello sciopero della fame gli equivale già per molti. Bisogna che chi non ha ammetta di non avere - spesso se ne vergogna -, per orgoglio. Bisogna che chi non vuole partecipare lo faccia senza subire ressioni.(...)
Ora ci mettiamo in cerchio, e parliamo di come continuare nella protesta indetta da Rebibbia e altre carceri maggiori. Poiché non si tratta né di una vertenza sindacale, che supponga una trattativa, né di una spallata, che ammetta un  oltranzismo, ma di dare durata e calma a una testimonianza, si decide di passare a una settimana di sciopero dell'aria.
L'espressione è appropriata, fa immaginare una gente che boccheggia, una specie di apnea fisica e spirituale. Non si esce all'aria, né piccola né grande per una settimana.Non si vada a camminare su e giù come le pantere spelate allo zoo, né ad appoggiarsi al muro con gli occhi chiusi, né a giocare a pallone, né a star seduti a guardare il cielo sopra di noi.
Sacrificio da poco, direte be', provateci. La galera è appunto un luogo estremo, dal quale sono abolite le cose di mezzo che fanno la vera vita, quelle di cui neanche ci si accorge più. In galera tutto è nulla, perché si è animali incattiviti e mutilati di tutto, e però i dettagli minimi si prendono un peso enorme.
Intanto sono saliti a 95 i penitenziari che aderiscono alla protesta pacifica organizzata dai detenuti per ottenere migliori condizioni di vita, sanitaria e di prospettive. E i sindacati del settore penitenziario hanno scritto una lettera aperta al ministro Castelli: «Se ha prove incontrovertibili a sostegno delle sue dichiarazioni  "la sinistra soffia sul fuoco del disagio carcerario"), ne dia pubblicazione. In caso contrario, misuri i toni delle sue affermazioni, che rischiano di mettere in serio pericolo la sicurezza del sistema e degli operatori che nel sistema lavorano con sacrificio.»
Chiudiamo con le parole di Sofri: «Ben venga, chiunque, a mettere il cappello su questa feccia vilipesa. Ben fosse venuta, la grande manifestazione di San Giovanni, a metterci su un berrettino caldo.»

16 settembre 2002

Consumismo Al Volante

Il mensile "Al Volante" nel numero datato Ottobre 2002, in un articolo dal titolo "Pulizie dopo le ferie", dà alcuni consigli su come pulire bene l'auto "a lungo rimasta esposta al sole ed alla salsedine". Si inizia con l'acqua e sapone, seguono i consigli su come rimuovere i moscerini, cerchi come nuovi, la resina tenacissima, sgrassare il 'tergi', ritoccare la vernice, vetri senza aloni ecc.ecc. Il tutto con dovizia di particolari e illustrato con belle foto esplicative. A lato però una sorpresa..."I prodotti da usare", leggiamo insieme l'elenco:

- Guanto Spugna Wizzy di Arexons, costo 2,58 euro
- Pelle Sintetica Johnson Rally, costo 6,81 euro
- Shampoo Concentrato, Super Shampo di Arexons, costo 3,30 euro
- Shampoo di tutti i tipi, My Car, costo 2,40 euro
- Cuscinetto in pelle di Cora, costo 1,68 euro
- Svitol per lubrificare by Arexons, costo 6,09 euro
- Schiuma detergente per interni di Sonax, costo 5,22 euro
- Lucida il cruscotto, Protector di My Car, costo 3,50 euro
- Panni di My Car, costo 5,90 euro
- Guanti di My Car, costo 6,90 euro
Facendo la somma si arriva a 44,38 euro (86000 circa delle vecchie lire), più il tempo per cercare, trovare ed acquistare tutta questa roba e per usarla, mettiamoci anche gli imballaggi, le scatole, i contenitori. Per lavare una singola macchina si è consigliati a spendere e a produrre una montagna di immondizia assurda. Ebbene ragazzi, questo è il consumismo, e solo se consumiamo in questo modo la nostra "civiltà" può sperare di andare avanti. Guai se questa catena dovesse fermarsi. Per quanto tempo potrà ancora durare tutto questo è un mistero (forse)...

Email che ti cambiano la vita

Mi è arrivata oggi nella posta elettronica del mio ufficio una e-mail, mittente una certa Paola, dal titolo "Un consiglio da leggere e da provare!". Il titolo prometteva bene: era da cancellare immediatamente. Poi il mio sguardo è caduto sul primo rigo "Vorresti Davvero Guadagnate grazie a Internet?", il maiuscolo è nell'originale.
Quindi una e-mail da cestinare già dalle prime due righe ma dalla barra di
scorrimento mi accorgo di un particolare. L'e-mail ha una lunghezza spropositata, stampata sono 9 pagine e un pezzo fitte-fitte. Mi sono chiesto che cosa hanno da dire e ribadire per dieci pagine questi scocciatori? Inizio a leggere (potete leggerla anche voi con Outlook Express). Si parla di un "Super Sistema MLM americano" per "vincere sul serio, garantito oltre il 200%, perché è stato provato che nessuno può perdere, nessuno!!!". Altre chicche "In questa e-mail ti sveliamo il segreto di come diventare miliardari in sole 6 settimane, grazie ad un sistema incredibile, all'abbondanza di accaniti giocatori americani e soprattutto grazie ai miliardi di dollari americani!!!!!!". Segue la testimonianza di Claudio Tommasi (chi non l'ho conosce?) "l'italiano che ha finalmente deciso di tradurre la più famosa e-mail oggi in circolazione:"«Chi ti scrive e` un italiano, Claudio Tommasi, nato e cresciuto a S. Michele all'Adige, una cittadina alle porte di Trento, nel nord Italia. Mi sono sposato e trasferito negli Stati Uniti nel 1994, dopo un corso estivo al Campus dell'Universita` del nord Colorado, e tuttora vivo con mia moglie e i miei due figli in una bellissima cittadina chiamata Fort Collins, sempre nel nord Colorado. La ragione per cui ti scrivo e` perche` ormai da 5 mesi la mia vita e quella della mia famiglia e` totalmente cambiata. Perche` ??? Ho vinto la bellezza di $712.455 dollari, equivalenti a 1.426.862.000 lire italiane, senza fare
assolutamente nulla !!! Quello che e` successo a me succedera` a tutti quelli che decideranno di partecipare all' ormai famoso "MLM American System": E` GARANTITO !!! Perche` e` l'unico sistema al mondo col quale non si puo` perdere, e` impossibile !!!". La sua testimonianza continua:
"Se non hai seguito i programmi TV che spiegavano nei dettagli come si puo` vincere in 6 settimane una cifra che si aggira fra 1.5 e 2 miliardi di lire, non ha importanza perche` avrai bisogno di questa e- mail per partecipare. Senza questa e-mail non potrai entrare nel sistema, semplicemente perche` hai bisogno di inserire i tuoi dati, affinchi le persone possano spedirti i soldi direttamente a casa tua, come e` successo a me. Questa e` la mia storia: cinque mesi fa ricevetti una e-mail come questa, in inglese ovviamente, sembrava una di quelle tante che noi, qui in America, chiamamo "junk" mail. Era probabilmente la 5-6 volta che ne ricevevo una simile. Quel giorno (per mia fortuna) decisi di leggerla e cercare di capire come funzionasse quel sistema.
In vita mia non ho mai creduto nei "soldi facili", forse perche` dopo
tutti gli anni e i soldi spesi all' universita` in Italia, giocando mega-sistemi
al Totocalcio,Totogol, Enalotto, ecc., non ho mai vinto neanche 1000 lire !».
E per pagine e pagine e pagine è tutto un susseguirsi di frasi idiote, promesse spropositate, traduzioni malfatte di punti esclamativi e paroloni in maiuscolo. Il mio parere è che se non sono truffe sono parenti stretti. E poi, ed è quello che fa più male, alla base di tutto sta lo speculare sulle speranze della gente, sulla loro voglia di cambiare vita. Magari spendendo solo 25 euro.

15 settembre 2002

Non perdiamoci di vista

«Non perdiamoci di vista. Ora che ci siamo ritrovati, rimaniamo in contatto. Noi cittadini possiamo fare politica, possiamo farla con piacere e possiamo farla ognuno con le proprie idee ma rimanendo uniti, noi oggi qui siamo uniti.» Nanni Moretti ha così iniziato il suo intervento di fronte alla sterminata platea di Piazza San Giovanni a Roma. Ora (spero) mi permetterà Ludik di riportare il
suo bel post sulla manifestazione 

«Ma che ne sanno loro della piazza? Non c'è niente di sovversivo, di ringhioso o di pericoloso in una grande piazza, piena di gente. Diventa pericoloso invece chiudersi nelle stanze vuote di fronte di una tv o nelle stanze asettiche del potere. La piazza invece è bella, fa bene, mette allegria, fa fare amicizia, fa capire tante cose.
Altro che "totalitaria", semmai la piazza può essere totalizzante. A vederla dall'alto è solo una immensa indistinta marea, un raduno di corpi e bandiere come formiche colorate e ondeggianti.
Invece da dentro la piazza diventa ancora più grande, più varia, più diversa.
Studenti, pensionati, suore, militanti. Ognuno col suo cartello o bandiera o
maglietta o solo con la sua faccia e la sua storia.Tanti, troppi per tentare
generalizzazioni. Anche la banda musicale napoletana dopo "Bandiera
Rossa" si è esibita in "Cacao meravigliao". Tutti
auto-organizzati, auto-convocati, auto-finanziati. Eccola, ieri pomeriggio in
piazza San Giovanni la società civile.
Non è il numero che importa. Siamo tanti, e questo lo può vedere chiunque.
Noi c'eravamo dati appuntamento alle 14, in un incrocio appena fuori dalla piazza. E già a quell'ora ci siamo ritrovati circondati dalla gente, dalla folla che ancora arrivava. Teste e cartelli e bandiere. In tutta la piazza, e poi dietro via Carlo Felice, verso Porta San Giovanni, e anche sotto, intorno e persino sopra la statua di San Francesco, punto di incontro per gli immancabili dispersi.
Eravamo circa una ventina della lobby di Claudio Sabelli Fioretti e le magliette
"Fatto l'inganno trovata la legge" sono venute benissimo e hanno
riscosso grande successo. A metà della manifestazione il sub-bloggatore Sabelli si è disperso nella folla alla ricerca di altri amici e parenti. Poi c'era il "Web in piazza" con il cartello "Connect your mind" attaccato pure sulle magliette. Già, ma dov'era? Io ho visto solo Proserpina & friends da cui è partita l'idea.
Nanni Moretti ha entusiasmato la piazza, pienissima sotto il sole alle tre del pomeriggio. Se l'avessi visto in uno dei suoi film, il mitico Nanni,
arringare la folla di San Giovanni mi sarebbe venuto quasi da ridere. "Gli italiani hanno votato Berlusconi inseguendo un sogno e si sono
risvegliati in un incubo"
.
Hanno parlato in tanti, si è fatto silenzio e poi lunghi applausi quando sul
palco è salito Gino Strada, e poi Giuliano Giuliani, don Ciotti e ancora tanti.
Scrittori, registi, studentesse 17enni o intellettuali di mezza età sul palco,
e i politici sotto, tra la gente, ad ascoltare, e magari prendere nota. Sembra diverso, forse almeno per oggi è quasi meglio. E' una manifestazione speciale, diversa, inedita. Ma con un governo così, fuori dalle regole della legalità e della democrazia, ci vuole un'opposizione diversa, speciale. O semplicemente solo unita.
"La ricchezza della nostra convivenza per affrontare l'arroganza del
potere"
, come dice il vecchio Vittorio Foa.»

Scrive poi Eugenio Scalfari su la
Repubblica
: «Perciò il primo significato della giornata di ieri è quello di un vigoroso ritorno in campo di moltissimi che per le ragioni più varie si erano tirati indietro. Ebbene, non è questa una data di festa per la democrazia?».
Chiudo con quanto scrive Riccardo Barenghi sul Manifesto:«E' accaduto qualcosa di straordinario
ieri a Roma: di tanto straordinario che nessuno (o quasi) lo aveva previsto.(...) Questa è la doppia novità che si è prodotta ieri a Roma, anzi in tutta Italia. Cioè che tanta e tanta gente di ogni ordine e grado (giovani e vecchi, poveri e no, lavoratori dipendenti e professionisti, intellettuali e manuali), abbiano deciso di scendere in campo (perdonate l'espressione) senza aspettare i nostri godot ma senza nranche demonizzare i partiti o volersi fare partito. Riempie uno spazio, anzi una piazza che i partiti della sinistra hanno lasciato vuota. Con una domanda di radicalità e soprattutto di movimento (nel senso di muoversi, fare qualcosa, uscire dalle tane) che è salutare.»

Come dice la vignetta di Vauro, NON PERDIAMOCI DI VISTA e soprattutto NON PERDIAMOLO DI VISTA (a Berlusconi intendo)!

14 settembre 2002

Internazionale del 13 Settembre 2002Su Internazionale  del 13 Settembre 2002, vi sono le dieci notizie più censurate dell'anno. Con riferimento agli Stati Uniti. Vediamo quali brevemente:

»La conquista dell'etere

»Colombia, aiuti per gli abusi

»Non indagate su bin Laden

»Niente acqua per l'Iraq

»Il ritorno del nucleare

»Il Nafta contro i piccoli

»La Cia in Macedonia

»L'acqua privatizzata

»I fallimenti delle scuole private

»La crisi degli alloggi

I link a questi articoli censurati si trovano nel in questo sito americano, ovviamente in lingua inglese.

Castelli di numeri

"Non vorrei, e vorrei che la sinistra mi smentisse, che
dopo i moti di piazza della Cgil, dopo i girotondi, pensassero all'arma
delle rivolte nelle carceri. Sarebbe veramente irresponsabile. Sui giornali
sicuramente, tendono a fomentare l'insofferenza dei detenuti.", dice
il ministro della giustizia Castelli, a margine di un consiglio Ue
dei ministri della Giustizia in corso a Copenaghen il 13 Settembre 2002.
Vediamo alcuni dati: su un totale di 205 Istituti di pena con
capienza 41730 posti vi si trovano 56002 detenuti. Due
esempi: in Veneto la capienza è di 1438 detenuti e ve ne
sono presenti 2424, in Puglia la capienza è di 2381 detenuti
e ve ne sono invece 3628. Quando si  riportano queste cifre
"fomentiamo" l'insofferenza? Risponde per tutti il deputato di
Forza Italia Raffaele Costa: "il Guardasigilli farebbe bene piuttosto
ad attivarsi per predisporre gli oltre 55mila detenuti italiani la
possibilità di un lavoro vero, diverso dalle attività spesso fittizie e
di facciata in cui è impegnata una parte per latro minima della
popolazione carceraria. Occorre prevenire il malcontento dei detenuti
valorizzando quegli strumenti legislativi già a disposizione perché la
pena non si esaurisca nei suoi aspetti repressivi, ma si risolva anche
nelle dimensioni rieducative previste dalla nostra Costituzione".
Amen.

09 settembre 2002

Cieli

Vorrei vedere in cielo un superman fermare quei due aerei.

Vorrei che il tempo fosse riportato indietro. Solo per non sentire tutto questo cianciare intorno ad un atto di guerra che sta scatenando altre guerre a catena.

CAPIREMO MAI CHE LE GUERRE SONO LA STRONZATA PIU' GROSSA CHE L'UOMO ABBIA POTUTO INVENTARE?

26 agosto 2002

Fine delle ferie

Ferie finite! Mi piacerebbe dare la colpa di tutto lo sfascio del nostro sistema di trasporto all'attuale governo. Mi piacerebbe ma so che le cose non stanno così. Se l'aeroporto di Palermo (chiamato di recente Falcone-Borsellino) è una bolgia umana devo dire che la colpa è di Berlusconi? No. Però fa male vedere una città a me cara maltrattata e ridotta a rango di città da terzo mondo. Mi fa male, e vorrei capire se la colpa è dalla classe politica, della mafia o della gente. O di tutte e tre le cose insieme. Speriamo per il futuro!

(Dagli Archivi di ItaliaBlogOltre)

14 agosto 2002

Vacanze a Pozzallo

Immagini da un viaggio. Non è facile raccontare le avventure che si passano per andare in vacanza specialmente quando si è arrivati nel luogo di villeggiatura. Ma prima o poi lo farò. Intanto vi posso dire che Pozzallo (Ragusa) ha tra le spiagge più belle di tutta la Sicilia!

(Dagli Archivi di ItaliaBlogOltre)

06 agosto 2002

Il suicidio di Franco Lucentini

Il suicidio di Franco Lucentini mi ha molto colpito come ogni suicidio. E come ogni suicidio vi sono dei motivi: sofferenze fisiche, morali e psicologiche. Nel caso di Lucentini ha scelto di gettarsi dalla tromba delle sue scale per porre fine a delle atroci sofferenze e anticipare la inesorabile fine. Dio abbia pietà di lui. E di noi.

02 agosto 2002

Sconforto!

Stiamo assistendo ad un uso delle istituzioni a livello personale. Le leggi si fanno per scopi privatistici e intanto si butta discredito sulle istituzioni e sulla magistratura. La situazione non è certo delle più confortanti!

(Dagli Archivi di ItaliaBlogOltre)

01 agosto 2002

Megan Gale for president!

Basta con i soliti politici e politicanti vogliamo qualcosa di più e di meglio: vogliamo Megan Gale for president!. Da lei accetteremmo tutto: il presidenzialismo, il nepotismo, il fascimo e il comunismo. Accetteremmo pure Previti come presidente della corte costituzionale e Letta come vicepresidente. Accetteremmo Emilio Fede presidente della rai e Toto Cuffaro presidente della regione sicilia. Accetteremmo treni che deragliano e aerei che si scontrano. Chiediamo un'unica cosa. Una cosa che solo lei ci può dare, perché come lei non c'è l'ha nessuna. Vogliamo, vorremmo che... ce la dia! (... una buona tariffa telefonica... ovviamente).

(Questo è il primo post del mio primo blog denominato "Oltre")