da
Mariemarion
Caro Sindaco di Roma
come direbbero dallo Spazio:
we have a problem.
Più d'un problema, per la verità.
Non vorrei essere nei Suoi panni
perché ognuno dei sei milioni di abitanti la capitale
avrà il suo bel problema personale
che sarà sempre più importante di quello altrui.
Perciò scrivo a nome della gente
che non sa neanche cosa sia internet
che non le hanno insegnato la potenza rivoluzionaria
di questo strumento di democrazia reale, a saperlo usare.
Abbiamo un problema di Educazione, Signor Sindaco
anzi, di Rieducazione alla Civiltà, per la precisione.
Si dice in giro che presto faremo la fine della Campania
e allora mi chiedo come mai non sia stato ancora previsto
un piano educativo che ci insegni e ci educhi
alla raccolta differenziata dell'immondizia.
Quella che vidi fare per la prima volta a Milano
con un rigore esagerato per i miei barbari gusti romaneschi:)
Tornata a Roma m'accinsi però di buzzo buono
a fare la mia microscopica parte dividendo le cose
da gettare via per ordine di materiale biodegradabile o meno
ancorché poco o niente ne sappia di biodegradabilità e roba varia.
Ma poi ho visto che di notte i camion della Nettezza Urbana
arraffano i cassonetti sotto casa e tutto mescolano nel gran cassone
cosicché, pigra e financo barbaramente romana mois:)
semplicemente ho ripreso il comodo vecchio trantran
infischiandomene di raccolte più o meno differenziate.
Finché, leggendo per mesi sui telegiornali
le notizie riguardanti Napoli & Dintorni mi sono detta:
ohibò, ma allora quella civile raccolta milanese
davvero serviva a qualcosa!
Ora, se permette Signor Sindaco, proviamo a ragionare insieme.
V'è qua tutta una proliferazione
di centri sociali pagati dal Comune
all'interno dei quali altro non si fa che canterellar stonato
o preparare radunate più o meno "pride".
Vi sono gli studenti che non studiano ma vengono tutti qua
da ogni parte d'Italia, perché fa tanto trend e tanto scic
venirsene a Roma caput mundi per ostentare
non so che "pride" di vivere a Roma
bellamente infischiandosene delle proprie desolate lande.
Vi sono qua coram populo a centinaia di migliaia
i dipendenti della pubblica amministrazione
quelli che le sei ore quotidiane neanche le lavorano
quelli che arraffano qualunque leggina o cavillo
per andarsene in pensione in età abissalmente giovanile
dacché l'aspettativa di vita ha superato la media degli ottanta.
Vi sono docenti che perdono autorevolezza e tempo
a "fare gli amici" dei loro studenti fumando in classe
ogni genere di immondizia, e peggio, ma lasciamo perdere.
V'è, Signor Sindaco, qua nella città da Ella governata
un mare magnum di gente plurindaffarata a ... fare niente.
Una città ch'è troppo gentile definire "ladrona"
ma all'interno della quale la gente comune
disperatamente lavora da vera eroina del quotidiano
ed è la gente per la quale Le scrivo.
Well, non è mai troppo tardi, spero
per instaurare un dialogo civile con i cittadini tutti
e recuperando autorevolezza e civiltà
proprio attraverso il dialogo rieducare noi cittadini romani
al senso della responsabilità personale.
Cominciando dai centri sociali e ghetti similari
e dalle università, dagli studenti, dai ministeriali
e perché no dagli anziani che sono tanti e sono giovani
affinché siano ESSI a responsabilmente assumersi la responsabilità
di comunicare a tutti noi un doveroso quanto civile sentimento
di raccolta differenziata e di rispetto dell'ambiente
tanto per cominciare.
Parlo di tutti coloro che passano ore davanti ad internet
a fare i miti, tanto per dirna una.
O di tutti coloro i quali "sognano" di fare i giornalisti
senza averne il talento ma sol per un diploma stracciato
preso a non so che scienza comunicazionale d'ultimora.
O delle centinaia di migliaia (milioni?) di "mamme"
che passano la vita con i loro pargoletti a far la fila
davanti alle città del sogno sognando per loro una vetrina facile
dimenticando o fingendo di dimenticare
che forse stanno deponendo l'innocenza dei loro bambini
in chissà che misterioso lurido covo!
Parlo degli automobilisti inveterati
abituati a usare la macchina financo per andare dal tabaccaio
quegli automobilisti che è stato vacuo e vano e suicida
criminalizzare con multe salate e inique a volte inventate
ma che se RIEDUCATI alla Civiltà dell'Ambiente
sarebbero i primi a lasciare in garage la loro vettura.
Credo, Signor Sindaco
che tutti questi vogliosi di creatività a tutti i costi
andrebbero semplicemente sfidati a produrre
attraverso la computer-grafica e le conseguenti advertising words
un piano comunicazionale per recuperare tutti noi
alla nostra responsabilità individuale.
Ch'è anche quella di spegnere i motori delle proprie vetture
quando esse non siano obbligato strumento di lavoro
perché non si debbano più mettere le mascherine alle statue
una boutade davvero accattivante, per carità
ma che tale resta e resterà
mentre noi umani si crepa d'asfissia per davvero.
Non vorrei stare nelle Sue scarpe strette assai, Signor Sindaco
ma se mi ci costringessero con il revolver puntato alla tempia
semplicemente chiederei a tutti coloro
che l'ambientalismo e a solidarietà li teorizzano a cena
quell'aiuto concreto fatto di idee propositive
di piani concreti esposti su carta su tastiera su brochure su video
piani che al di là delle facili critiche da urlare in piazza
siano capaci di innescare un controtrend rivoluzionario
il che non è cosa facile perché Lei non ci conosce
ma glielo dico io che noi abitanti della capitale
siamo gente davvero strana, per non dire incivile
la sola attenuante che invoco a nostra discolpa
è quella di non crederci più anche perché
Il Palazzo che funziona quando gli pare
noi ce l'abbiamo avanti agli occhi da... parecchio tempo.
Le chiedo, Signor Sindaco, di sfidare
tutti coloro che hanno tante idee e un gran bel parlare
a misurarsi con la gestione di questo caos anarcoide ormai
attraverso PROPOSTE CONCRETE & ACCESSIBILI
che sappiano coniugare l'improba Arte della Comunicazione
con l'Economia con l'Arte dell'Arrangio in cui siamo i primi
con il Sentimento di Responsabilità in cui siamo... gli ultimi?
E magari chissà, facendo un po' all'americana
verificando le infinite proposte magari bandite a concorso
si potrebbero scoprire talenti veri
si potrebbero scovare sacri cervelli
da distogliere alla parola superflua per investire su di essi
chissà, magari per un futuro servizio davvero sociale
un Servizio Civile della Comunicazione con i Cittadini
un mio piccolo sogno inevaso, tanto per cominciare.
Insomma, ché non ho la capacità di sintesi
tutte queste parole solo per dire
li sfidi, Signor Sindaco della capitale.
Sfidi gli studenti e le centinaia di migliaia
di sognatori di vetrine cinematografare o televisive
a dare NEI FATTI il meglio di se stessi
per un Progetto Comune di una Roma Civilis.
Io me lo sento nelle ossa delle meningi
che da qualche oscura parte qualche talento esiste
e dio solo sa se mi renderebbe felice, potrei morire in pace
nel vederlo finalmente al suo stra-meritato posto al sole.
Boh, un'idea come tante
la lascio in questa bottiglia gettata nel mare di internet
perché forse qualcuno la raccoglierà
e vi leggerà NON l'appello per un mio problema personale
ma un accorato richiamo a nome della cittadinanza tutta.
Perché vede, tra un cartone animato, uno shuttle e uno Stargate
io me la cavo sempre, amico Sindaco.
Ma non creda che non conosca la Sua lotta impari
com'è impari il lavoro di tutti coloro che misurandosi
con la la gestione REALE della Res Publica
ci provano a ricondurre il popolo
alla propria personale CIVILE responsabilità.
Ch'è anche quella per un governante
di imporsi un decisionismo autorevole
che sappia sfidare il dissenso popolare nell'interesse comune.
Ma alla fine la gente c'è
alla fine la gente impara a STIMARE
chi trova il coraggio di andare avanti
malgrado i lazzi, i fischi, i piagnistei e gli insulti
o le accuse di "razzismo" eccetera eccetera.
Ergo, buon lavoro e ad maiora a Lei
Signor Sindaco di una capitale tutta da reinventare
o da recuperare alla sua antica nobile civiltà, veda Lei.
mariemarion