01 giugno 2014

Come scrivere un romanzo perfetto

Avviso

Quello che trovate scritto in questo post è al momento in fieri ossia in continua evoluzione e cambiamento. Ogni singola parte potrebbe essere cambiata, rivista, corretta ed essere affetta da vari "orrori". Questo fino a quando non avrò deciso che si tratta di una stesura definitiva. Al momento siamo nello stato di una prima bozza.


Premessa

Ho appena compiuto i cinquanta anni e leggo più o meno regolarmente da quando ne avevo sei. Sicuramente con una certa ingordigia dagli otto. Di libri in tutti questi anni ne ho divorati parecchi e di tutte le risme per contenuti, editori, autori. Unico vero rimpianto il non essere riuscito, il non essermi impegnato fino in fondo ad imparare a leggere libri in lingua originale inglese. La letteratura anglosassone è infatti in numero e forse anche in qualità sproporzionatamente più varia ed interessante di quella nostrana, italica ed un po' asfittica. Mi sono dovuto però accontentare delle traduzioni.

Introduzione

Non ho mai pensato che acquistare un libro volesse voler dire automaticamente un impegno verso la sua immedita lettura. Né che iniziare un libro volesse automaticamente dire finirlo. Mi sono quindi imposto nel tempo tre regole di merito per i libri: devono prima meritare di essere acquistati, poi di esser letti ed infine di essere portati a termine. Ci sarebbe da aggiungere che alcuni libri poi meritano anche di essere regalati, fermiamoci però alle prime tre situazioni: acquisto, lettura, completamento della lettura. Lasciamo come ciliegina sull torta il fatto che possa venire voglia di regalarli.

Queste mie tre regole di merito se sviluppate ed analizzate in modo opportuno portano alla consapevolezza che da forte lettore onnivoro sono probabilmente in grado di dare un qualche contributo a chi dotato della capacità affabulatoria applicata alla scrittura volesse capire in quale accidente di modo è possibile scrivere un romanzo che poi abbia una vaga possibilità di essere apprezzato dunque acquistato, letto, finito. Tranne che non si pensi di scrivere per propria personale soddisfazione nel qual caso i miei consigli sono palesemente inutili.

Questa guida parte dal presupposto che siate riuscito a pubblicare il vostro libro, cartaceo e ebook, presso un qualche editore che riesca a distribuire il vostro libro in giro per la nazione, non è quindi una guida rivolta a chi non sa come farsi pubblicare argomento su cui saprei dare ben pochi consigli!

Prima Regola di Merito: un libro deve spingerci all'acquisto

Spesso guardando un film che imparo essere tratto da un libro mi viene voglia di acquistare il libro. Questa cosa però non è che possa succedere con tutti i libri! Magari capita a quelli che sono già famosi e rinomati per i fatti loro, perciò mi parrebbe un tantino esagerato consigliare agli aspiranti scrittori di romanzi perfetti di farne ricavare un film. Andiamo un po' più sul pratico.

Una bella copertina induce all'acquisto, una bella recensione induce all'acquisto, una stroncatura può spingerci all'acquisto. Diciamo che la copertina pesa per un 30%, una buona recensione (giornali, tv, web, passa-parola) vale 60%, una stroncatura può valere il 10%. Quindi signori aspiranti scrittori di romanzi perfetti non vi curate delle stroncature (magari averne), concentratevi invece sulla copertina e soprattutto sul fatto che qualcuno parli possibilmente bene del vostro libro. Parlarne bene significa che parli del libro della storia che racconta e non solo del fatto che eravate per esempio bulimici da giovani. Che vi aiuti quindi a divulgarlo, a farlo conoscere, parlando del libro non di voi. Se poi il libro racconta della vostra storia personale vabbe' spero solo sia davvero interessante...

Capisco bene che non sia facile per tutti avere una recensione, buona o brutta che sia, per tale motivo è stato "inventato" il passaparola. Fate conoscere il vostro romanzo ai vostri amici ed agli amici dei vostri amici, usando a tal scopo anche i social network, le cene del weekend, e perché no...le riunioni di condominio! Il vostro romanzo deve camminare di bocca in bocca...e se lo si trova in vendita nei bookstore sul web spingete chi vi ha sicuramente letto a scrivere qualche recensione.

Per la mia personale esperienza le recensioni contano se non sono a senso unico. Ossia se su dieci che hanno scritto qualcosa sul vostro libro dieci sono entusiastiche ci credo poco se la percebtuale di critiche cresce il tutto mi appare più credibile. Se qualcuno scrive che il vostro libro pecca di troppe descrizioni per me questo elemto di critica può costutuire uno sprone a leggervi perché a me piacciano i libri (non eccessivamente) descrittivi. Se poi la recensione è "Fa schifo, non compratelo!" ecco che interviene un ulteriore elemento di stimolo quanto meno alla curiosità. Non abbiate quindi paura delle critiche, neanche di quelle distruttive.

La copertina. Al 99% qualcuno si occuperà di confezionarvi una copertina che vi piacerà e vi entusiasmerà perché è la vostra (magari prima) copertina. Ed in effetti ni è capitato più volte di acquistare un ibro solo perché la copertina mi aveva attratto. Questo però non vuol dire che noi lettori siamo degli idioti tontoloni per cui se mi è piaciuto una copertina con una bambina che guarda un panormama con un lago, debbano per forza piacermi tutte le copertine col tema bimba che guarda il lago declinato in tutte le salse. Quindi fate in modo che la vostra copertina si distingua e non segua semplicemente, la moda, del momento.

Se ci riuscite puntate i piedi se gli editor vorrebbero scrivere in copertina che siete "la nuova rivelazione", "il nuovo Stephen King" o il "redivivo Stieg Larsson". Queste cose infastidiscono, disorientano e ammesso che vi invogliano all'acquisto...la delusuione poi potrebbe essere cogente.

Un ultima postilla la vorrei fare sul prezzo del libro. Per quelli cartacei sappiamo che esiste la legge Levi che impedisce di fare sconti oltre una certa soglia. Ottima legge! Peccato però che ha depresso ancora di più la lettura in Italia. Se ci riuscite, dico  voi autori, fate in modo che il prezzo di copertina del vostro libro non sia eccessivo (specie se un'opera prima). Se poi pubbliicate anche la versione ebook dite a quelle teste pelate che vi seguono che se il libro cartaceo costa 12,00 euro la versione ebook non può costare 9,99 euro. I motivi li tralascio visto che mi sembrano assolutamente evidenti.

Seconda Regola di Merito: un libro deve meritare di essere letto

Bene, in qualche modo siete riusciti a convincermi all'acquisto. O perché ne ho sentito parlare, o perché mi ha attratto la copertina o un'offerta sul prezzo, ci siete insomma riusciti. Bravi! Questo è già un gran passo tutt'altro che scontato. Adessio il vostro  libro fa parte della mia personale biblioteca cartacea o dei miei scaffali virtuali. A questo punto non è che il compito di un autore sia finito, per  niente! Dovete trovare il modo di convincermi a leggervi.

Per chi acquista due-tre libri all'anno ovviamente si dà per scontato che li legga, per chi ne acquista due-tre al mese si pensa che forse riuscirà a leggerli, per chi ne acquista due-tre la settimana...nulla è scontato!

Ho quindi una lista di attesa molto lunga, l'ordine è cronologico ma non solo. Infatti capita spesso che il libro acquistato per ultimo sia il primo ad essere letto o che un libro acquistato un paio di anni fa diventi improvvisamente al centro delle mie attenzioni. Perché?

I fattori sono sempre quelli, una recensione, il consiglio di un amico, un passaggio in TV, un film tratto da quel libro, un fatto di attualità attinente con quel romanzo. Un bel terno a lotto...quindi! Ed in agguato ci sono poi le riletture ossia libri che avevo già letto ma per cui torna periodicamente prepotente la voglia di leggerli. Ne cito tre giuto per farvi capire di cosa blatero: "IT" di Stephen King, "Un Uomo" di Oriana Fallaci, "Il nome della Rosa" di Umberto Eco. Questi fanno parte del mio peronalissimo Olimpo dei libri, a cui però ogni autore dovrebbe agognare. Significa che fate parte della vita dei vostri lettori, che avete instaurato con quel libro un rapporto con i vostri signori lettori che va oltre la semplice lettura per svago. Siete entrati nelle loro anime.

Terza Regola di Merito: un libro deve spingermi a portarne a termine la lettura

Di bene in meglio. Mi avete convinto ad acquistarvi ed ho iniziato la lettura del vostro libro adesso però viene la parte difficile. Dovete convincermi a portarne a termine la lettura.

E qui non ci sono recensioni, chiacchere o copertine che tengano. Qui siamo io e voi, le vostre parole, le emozioni che mi suscitate. O la noia mortale, deleteria.

Certo che se vi sto leggendo non è che ho acquistato un libro di ricette mentre sono un appassionato di fantascienza! Certo che se vi sto leggendo  una qualche affinità tra me e voi ci dovrà pur essere. Però non fate come quelli che raccontando una barzelletta si dilungano talemente tanto che alla fine non capisci più perché dovresti ridere...

Acchiappami nelle prime tre righe, facciamo nel primo capitolo, tienimi ben stretto a te nelle prime dieci-venti pagine...sarò tuo fedele compagno mano nella mano fino alla fine. E magari alla fine rimpiangerò di averti finito, sentirò nostalgia dei tuoi personaggi e delle loro storie. Mi commuoverò, mi esalterò, mi incazzerò insieme a voi se questo sarà stato il vostro intento.

A meno che non rabbercerai un finale giusto per chiudere la storia, cosa che mi farebbe arrabbiare notevolmente.

Rispetto per chi vi legge! Non infarcite di personaggi inutili la storia, non pretendete che mi possa ricordare dei trenta nomi che mi avete presentato nelle prime tre pagine e in quali rapporti di conoscenza o di parentela abbiano. Se sei descrittivo fai in modo che la descrizione sia in tema con il libro. Non è che se ambienti un libro a Roma io debba essere per forza interessato alla storia romana o se descrivi un giardino alla botanica. Descrivimi le emozioni, descrivimi i luoghi, descrivimi quello che vuoi ma non permettere che la descrizione mi faccia saltare le pagine a piè pari solo per ripartire dai successivi dialoghi.

Prendete come esempio da Stieg Larsson: i suoi tre "tomi" sono parecchio descrittivi ma mai e poi mai mi sono annoiato leggendoli. Mai!

Un trucco? Leggete il vostro libro a voce alta magari con un pubblico selezionato, se la storia funziona alla lettura ad alta voce significa che la vostra storia è credibile, è coinvolgente fa risuonare le mente e gli animi di chi vi ascolta. Se invece all'ascolto non regge, magari annoia, vuol dire che c'è qualcosa da cambiare da rivedere o da limare.

In Italia non sono molto diffusi gli audiolibri. In realtà...non è molto diffusa la lettura. Sono però fermamente convinto che un bel libro possa essere ritenuto tale solo se "funziona" alla lettura ad alta voce anche se e soprattutto se non viene fatta da un attore professionista. Dunque leggete, registratevi, riascoltatevi.

[continua...]