01 maggio 2004
Rula Jebreal
Rula Jebreal, la giornalista palestinese di La7, è stata maltrattata da Bruno Vespa l'altra sera nel corso di "Porta a Porta".
Colpevole di avere delle idee sulla guerre in Iraq non in linea con il nostro governo.
Non si può affermare infatti davanti alle telecamere RAI che i nostri soldati avrebbero sparato sulla folla che manifestava, nemmeno davanti a dei filmati delle tv arabe che lo dimostrerebbero.
Su MediaRai solo intrattenimento. La verità sarebbe troppo.
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3 commenti:
Il problema della qualità dell'informazione è notevole; l'aumento del numemero di persone che - almeno nell'occidente - potrebbero usufruirne è aumentato esponenzialmente, ma piovono solo parole, parole e ancora parole. Teatro, farsa, intrattenimento; non so, di certo nulla che risponde all'esigenza di capire.
Troppe le cose che passano in sordina; il Governatore Cuffaro, in Sicilia, sempre più inquisito e potente; la nomina di un carabiniere al comando dell'arma, salutata ognidove con entusiasmo. Cuffaro, però, è l'azionista di maggioranza del partito del presidente della Camera. Il generale Luciano Gottardo, d'altro canto, non è solo il simbolo di un'innovazione in atto; i Padri Costituenti avevano deciso di mettere a capo un generale dell'esercito, un "laico", quindi, come garanzia di democrazia. Un corpo militare, con prerogative d'operatività sia esterne che interne ai confini italiani, non doveva essere lasciato totalmente autonomo. Poteva diventare troppo potente, centro di potere, più che servitore dello stesso.
Le intenzioni sono state violate, e deliberatamente; c'è qualcosa in atto di inquietante, subdola, anche se lo fosse solo potenzialmente. Un "tecnico", certo, conosce meglio i problemi dell'arma; allora perchè non eleggere solo tecnici! Le cose non stanno così, una Repubblica, la Democrazia, sono qualcosa di visceralmente più serio, richiedono pensiero, non forza, statura morale, non fredda conoscenza.
Scorrono i mesi, tutti ci siamo oramai convinti che questa è la normalità. L'uomo si adatta alle peggiori congiunture, noi italiani abbiamo metabolizzato che se lo scongiurabile è successo, allora doveva accadere, e da tempo, troppo, è già il quotidiano.
Ieri sera (19 maggio) a Porta a porta la bella e brava Rula Jebreal ci ha offerto uno spacco di quella informazione onesta e libera che, almeno su raiuno raidue e mediaset non trovavamo da gran tempo. Il buon Bertinotti (presente nello studio di Vespa) si applica, è coerente, non si tira indietro; ma è un politico, lo si sente in ogni parola, bilancia le frasi per non creare troppo scandalo. Rula è più forte: perché? Semplice, perché in quello studio il suo compito primario non è di esprimere opinioni personali, ma di riferire con tutta la sua luccicante sincerità dei fatti oggettivi di cronaca. La verità non transige, non è politica, non arriva al compromesso. E se poi, al giorno d'oggi, un giornalista non ha paura di dire le cose come stanno, la sua opinione traspare comunque: è comunista, o girotondino, o deliberatamente antiamericano o antigovernativo. Ma Rula è al di sopra anche di questo: è palestinese, il suo popolo la violenza la patisce tutti i giorni e viene ancora accusato di terrorismo. Lei la vive sulla sua pelle e su quella del suo paese, la grande menzogna che ci opprime. E non ci offre opinioni di bandiera, ma solo di giustizia e umanità. Brava Rula, col suo sorriso di ragazza pulita che sta fuori da tutti gli intrallazi politico-mediatici. Brava, abbiamo bisogno di te.
Avete visto un'altra trasmissione. Vespa non ha maltrattato nessuno, ha detto "ognuno si assume la responsabilità di quello che dice". La signora palestinese ha cercato di far credere che gli italiani sparano sui civili, quando la verità è che hanno fatto di tutto per NON sparare sui fascisti islamici di Moqtada Sadr mentre questi si facevano schermo coi civili. Se vi piacciono più i fascisti di Sadr dei nostri militari, fate pure.
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