da akatalepsia
Va-e-vieni nell'ombra,
dall'ombra interiore all'ombra esteriore
dal sé impenetrabile al non-sé impenetrabile
passando né dall'uno né dall'altro
come tra due rifugi al rischiaro
le cui porte appena si avvicina
si chiudano dolcemente,
e appena ci si volti ancora si dischiudano dolcemente
ritornare e ripartire chiamati e respinti
senza distinguere il luogo di passaggio,
velato da quel baluginìo o dall'altro
solo brusìo i passi che nessuno ascolta
fino ad arrestarci infine una volta per tutte,
per tutte assente da sé e d'ogni altro
nessun brusìo infine
allora dolcemente la luce senza declino
su questo né uno né altro impercepito
questa indicibile dimora d'angoscia.
pietrobi mieterre.it |
Submitted on 2008/03/30 at 9:43am
Il mio dubbio, la mia paura è che insieme al dolore si possa sbiadire la memoria…e che senza dolore non possa esserci memoria. |
elle |
Submitted on 2008/03/30 at 9:33am
Questo
passo di Becket bene si attaglia alla memoria ancora prossima; va e
viene, ancora nitida, la presenza di chi ci ha lasciato. Accade anche a
me che ho perso un fratello molto prima di te. Ci vuole tempo, ci vuole
tempo… |