12 marzo 2005

Dissentire è doveroso

La vicenda del rapimento della Sgrena con il corollario dell'uccisione da parte degli amici americani di Nicola Calipari è stata gettata nell'arena dei politicanti. E le vittime si sono trasformate in accusate. Ed ogni dubbio e perplessità su questa vicenda è visto come qualcosa di cui vergognarsi.

Leggo dal blog di Tony:

E mi vergogno di essere un connazionale di quella scrofa di Giuliana Sgrena. Quella che, dopo essersi risparmiata una meritatissima mozzata di testa grazie solo ed esclusivamente ai nostri soldi ed al sacrificio di un uomo sicuramente molto migliore di lei, si presenta con la sua gran faccia da culo a dirci che tutto sommato con i suoi amici tagliagole non si stava mica male...

Ed ancora:

Ed è proprio vero, che le armi degli Americani "intelligenti" non lo sono per niente. Perché se quel proiettile avesse avuto anche un briciolo di cervello, avrebbe deviato per andare ad infilarsi nella testa di cazzo di quella vacca, invece di ammazzare quel poveraccio che ha dato la sua vita per chi sicuramente non meritava neanche di prendersi uno sputo in faccia.

Io non riesco nemmeno a commentarle adeguatamente queste parole tanto mi sembrano sacrileghe verso chi è stata vittima di un rapimento e chi ha dato la propria vita per liberarla. Dico però che sono il frutto avvelenato di una guerra sbagliata. E tutte le guerre seminano odio e distruzione. Appunto. Riportiamo i nostri soldati a casa. Che è meglio.

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