Quello che sta succedendo nella città di New Orleans colpisce non tanto per la devastazione provocata (o almeno indotta) dall'uragano Katrina, per le migliaia di vittime (supposte fino a questo momento), e per la vastità del fenomeno bensì per il comportamento dei sopravvissuti che sembra pensino sia arrivata la fine del mondo per cui ogni comportamento può essere lecito: furti, omicidi, violenze carnali.
Nei film americani del genere catastrofico si erano già viste cose del genere: l'anarchia assoluta, licenza di uccidere per polizia ed esercito. Ma erano film, appunto. Questa invece è cruda realtà.
Forse è anche uno dei tanti sintomi dell'inevitabile ed imminente declino della civiltà umana. Almeno di quella che siamo abituati a definire tale.
Intanto il Sindaco di New Orleans Ray Nagin lancia un appello disperato:"Alzate il culo, mobilitate i militari e venite ad aiutarci".
I danni diretti ed indiretti provocati dall'Uragano Katrina stanno avendo delle dure conseguenze sulla produzione di petrolio e sulla sua raffinazione nel Golfo Persico.
Non solo a New Orleans hanno perso qualcosa. Tutti abbiamo perso del tempo prezioso per porre rimedio all'inquinamento atmosferico che sta contribuendo al surriscaldamento globale della Terra. L'amministrazione Bush si svegli e la smetta di sprecare risorse per l'Iraq nella più assurda ed immotivata delle guerre.
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