I bambini non leggono più questo è il titolo di un articolo de quot;la Repubblica delle Donne" di Pierangela Fiorani. Secondo una ricerca il numero di piccoli lettori (5-13 anni) che hanno letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi è sceso dal 71,4% del 1998 al 60% del 2001, dunque un -11,4%. Le cause? Roberto Denti (scrittore e libraio storico dei ragazzini) ha pochi dubbi: Internet, i telefonini, tv, videogiochi. Per Margherita Forestan 8direttrice della Junior Mondadori) a causa è Harry Potter:
«Mettere in mano a un ragazzino di 7-8 anni un libro come Harry Potter ha voluto dire chiudere le porte ai libri giusti per quell'età. Harry Potter, che è un buon libro di fantasy, ma è soprattutto un fenomeno di marketing, è la dimostrazione di come possano essere messi in ombra e dimenticati libri di gran lunga migliori (magari editi dalla mondadori n.d.r.), durante e dopo, prodotti un pò da tutti gli editori. Insomma, Harry Potter ha ucciso il già fragile mercato italiano, è stato più un danno che un vantaggio».
Non capisco molto questa critica ad Harry Potter, mia figlia di quattro anni ne va matta, e si diverte tantissimo quando gli leggo il libro e le piace guardare la videocassetta del film tratto dal libro. Io penso che un giusto rapporto con i libri nasce quando un genitore prende un libro in mano e lo legge al suo bambino. Se questo genitore non ha il tempo, non ha la voglia o ha dimenticato cosa sia un libro, non possiamo pretendere che i figli siano da meno. La scuola poi come ben sappiamo insegna ad odiare i libri imponendo delle letture, alcune volte sbagliate, magari con qualche lodevole eccezione.
Non dimenticherò mai il mio professore del primo anni di liceo scientifico che prima di parlarci di altro ci fece conoscere Ungaretti, Montale e Quasimodo. Ci insegnò a leggere i quotidiani e i settimanali. Quelle lezioni, quelle letture non le ho mai più dimenticate.