23 ottobre 2002

Il Riformista


il Riformista - www.ilriformista.it
Oggi è uscito il primo numero di un nuovo quotidiano, diretto da Antonio Polito, "il Riformista". Lo stile è quello già sperimentato da  " Il Foglio", quattro pagine fitte, fitte, nessuna foto (a parte quelle pubblicitarie) qualche disegno. Io auguro tanta fortuna a questo giornale. Possa riuscire a trovare un spazio tra gli attuali "giganti" dell'informazione cartacea.

"Il riformista" si colloca nella via di mezzo tra destra e sinistra come si dice nell'editoriale "Tre promesse ai lettori in cerca di una terza via": "Non stareno né di qua né di là. Difenderemo il bipolarismo e prenderemo posizione. Cercheremo i vari riformisti e daremo loro voce".

Poco sotto questo editoriale c'è un articolo di Franco Debenedetti dai titolo: "Abbiamo vinto asteniamoci sulla Cirami". Sintetizzando molto, il ragionamento che Debenedetti segue è il seguente: al governo e alla sua maggioranza l'approvazione della legge Cirami sta costando molto in termini di perdita di immagine e di credibilità: "Per queste ragioni la Cirami è una partita che si chiude inequivocabilmente in vantaggio per l'opposizione. Il centrosinistra dovrebbe vantarsi di questo come di un successo, non piangerlo come una sconfitta.(...) E se è un successo perché non rivendicarlo? E se lo rivendica, perché non renderlo evidente nel comportamento di voto finale? Il centrosinistra deve astenersi, ancor più dato il regolamento del Senato, dove il voto di astensione viene conteggiato, ai fini dell'approvazione della legge, come un voto contrario".

Fin quà tutto fila liscio poi, nel paragrafo seguente, Debenedetti mostra la sua reale natura:"Anatema, grideranno certo i "movimenti", i girotondari e i micromeghisti, e si stracceranno le vesti". Chiudo questo post, facendo replicare  Nando Dalla Chiesa che oggi su "l'Unità" scrive sull'argomento un fondo sostenendo la tesi diametralmente opposta. Titolo: "Cirami c'è chi non si arrende".

"In ballo c'è una legge che ha larghi tratti di incostituzionalità e che oggi dimostra, sempre di più, fino alla spudoratezza, la propria natura di norma «ad personam».(...) Chi siede  al Senato ha dunque oggi il dovere di testimoniare fino in fondo, almeno  davanti al «proprio», ma anche davanti alla quotidiana storia del Paese, il rifiuto di una legge che offende il principio costituzionale che la legge sia uguale per tutti. Ci sono sconfitte (...) che costruiscono il prestigio e la credibilità di chi le subisce, quando arrivano al termine di un impegno coerente contro forse preponderanti ( e tali sono per definizione - e con l'aggiunta del dominio mediatico quelle della maggioranza).(...) Per questo non si può affrontare la nuova Cirami con atteggiamento da ordinaria amministrazione o consumando ritualmente l'attività parlamentare."

Nando Dalla Chiesa annuncia nel proseguo del suo fondo che questa sera il Comitato «La legge è uguale per tutti», che riunisce decine di deputati e senatori dell'Ulivo indice questa sera alle 21 una manifestazione a piazza Navona.

Per non arrendersi.