News settimanale in edicola da oggi (o ieri non saprei) a pag. 66 nella sezione "NewsBabele" pubblica un articolo che parla del
fenomeno Simone Cristicchi.
Estate tempo di acquazzoni veloci e tormentoni imprevisti. Puntuale, arriva la caccia al motivetto della stagione, e il più probabile re del 2005 è un sincero imprevisto. Un carneade cantautore romano che si diverte ad abbattere le regole base del pop trito eleggendo a mito, già che c'è, proprio il cantante simbolo del successo popolare su larga scala. Simone Cristicchi da Roma Vuole cantare come Biagio. Antonacci. E per raggiungere lo scopo gli intona un'ode tragicomica che spera sarà prima o poi ricambiata.[...] Esattamente come fa con la sua "macedonia pop" carica di rime brillanti il ventottenne occhialuto. Il quale, dopo una gavetta a strimpellare la chitarra acustica "come un cappuccetto rosso underground", qualche mese fa ebbe un'illuminazione: "Vidi in tivù il concerto di Anconacci a Verona. Fui impressionato dall'impatto emotivo che aveva sulla gente. Mi convinsi che il protagonista della mia canzone, che poi sarei io, avrebbe fatto di tutto per assomigliarle il più possibile a lui". E al suo successo.
Ha parlato di
Simone Cristicchi anche
Gino Castaldo su
la Repubblica di
Domenica 29 Maggio 2005.
La sapete l´ultima? La canzone fa ridere, anzi ha sempre fatto ridere. È un intreccio malizioso, un debordante calembour, un´aggressione destabilizzante che non ha risparmiato re e principi, santi ed eroi, vizi e manie del nostro vissuto. Renzo Arbore ne ha appena offerto una rigogliosa antologia televisiva nella notte del sabato. Ma è solo il testimone più recente. Anche i giovani non perdono occasione. È di questi giorni il successo montante di un esordiente di nome Simone Cristicchi che sta inflazionando le radio con un titolo che non lascia dubbi: Vorrei cantare come Biagio, e si tratta ovviamente di Biagio Antonacci. Dice il cantautore: «Fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison, con Rambo e Rocky» ma poi capitola: «Adesso è solo Biagio Antonacci». Provate ad ascoltarla. Non si può fare a meno di ridere.
Il resto dell'articolo di
Gino Castaldo lo potete leggere nella
sezione EXTRABLOG.