[da il manifesto di oggi]
Il prato potrebbe rovinarsi. E' con questa «innocente» motivazione che il Dipartimento ai parchi della Città di New York ha negato il permesso di tenere una manifestazione contro la guerra, a fine agosto a Central Park, Manhattan, in concomitanza con la Convention repubblicana.
La notizia dice molto su come funziona l'America. Nel giugno scorso la coalizione United for Peace and Justice ha chiesto il permesso di manifestare il giorno 29 agosto di un anno dopo: un corteo dalla 23esima strada/Ottava avenue fino al prato centrale di Central Park; partecipazione prevista, 250mila persone.
Il dipartimento di polizia non ha ancora risposto, ma si è espresso quello dei parchi: troppi, quel prato non può sopportare più di 80mila persone. Così non c'è neppure bisogno di addurre motivi di sicurezza o di opportunità, che suonano così male... Commenta una delle organizzatrici, Leslie Cagan: «Ora dobbiamo premere sulla città perché cambi parere. Noi solleviamo problemi come guerra e disarmo nucleare, tutto va messo in questa prospettiva».
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