Da Saltodelcanale.it di Massimo Bocchia
1 marzo 2003
Lettera pubblicata sul numero 14 di "Europa",
prima dell'irresponsabile guerra all'Iraq
La democrazia delle bombe
Se bastano pochi uomini per decidere di lanciarle, le bombe rivelano il loro aspetto democratico solo quando esplodono: per quanto possano essere “intelligenti”, colpiscono indiscriminatamente, cancellando le ragioni ed i torti, il giusto e l’ingiusto, il bene ed il male.
La prima bomba è quella lasciata colpevolmente deflagrare sul Diritto Internazionale, come se fosse saggio fare “tabula rasa” del principio ispirato dalla lezione di due terribili guerre mondiali: mai più guerre per le generazioni future! Vorrei che chi oggi è tanto sicuro delle proprie ragioni potesse sentirsi osservato dai più di 60 milioni di morti e dalle decine di milioni di feriti ed invalidi di guerra, frutto tragico dell’idea che le controversie internazionali potessero essere risolte con l’impiego della forza militare.
Tanto nel 1914 come nel 1939, tutte le parti in conflitto erano convinte che si sarebbe trattato di una guerra breve. Uccidere è la via più breve per NON affrontare i problemi esistenti e per crearne di nuovi, più complessi ed imprevedibili di quelli che si crede di aver così semplicemente risolto. Viviamo in un mondo imperfetto e difficile, ma non sarà certo con le bombe che si riuscirà a renderlo migliore di quello che è. Riflettiamoci sopra. La pace ci permette ancora di poterlo fare.