13 luglio 2005

Rispettare lo stato di diritto


In una intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata ieri 12 Luglio 2005, Fausto Bertinotti ha espresso alcuni concetti che mi trovano concorde ed esprimono un punto di vita ragionevole in mezzo al delirio che sento e leggo sui mezzi d'informazione specialmente dopo gli attentati di Londra. Eccovi i passi a mio giudizio più interessanti.
Fausto Bertinotti, che effetto fa a Rifondazione Comunista sentir parlare di leggi speciali, leggi di emergenza...?

E' sconfortante. E' sbagliata la filosofia generale su cui poggia l'idea di vararle e sono fuorvianti i singoli punti. Di fronte alla spirale guerra-terrorismo e all'esposizione del mondo al rischio di agressione e morte, la risposta "leggi di emergenza" è inefficace e giuridicamente regressiva.

L'alternativa?

Certamente, non si possono ridurre le libertà dello stato di diritto. Né si può ricorrere a strumenti che istighino la popolazione a cercare nel vicino di casa la propaggine ultima del terrorismo, e che sollecitino la logica del sospetto. Piuttosto, bisogna combattere insieme guerra e terrorismo.

Intende dire che la guerra nella fattispecie quella in Iraq, è la causa di attentati come quelli di Madrid o Londra?

No, la guerra non genera meccanicamente il terrorismo. Il terrorismo è un soggetto politico autonomo che nasce per scelta strategica. Non esiste una causa che lo genera. Però ci sono concause che lo alimentano: povertà, ingiustizia, oppressione, guerra...in particolare, quella immotivata, violenta e imperiale condotta appunto contro l'Iraq.

Per combattere miseria e ingiustizie ci vuole tempo, ma nel cuore delle città europee le bombe esplodono adesso. Che fare?

Bisogna evitare di fare di tutto ciò che può alimentare il terrorismo. Non possiamo offrirgli acqua in cui navigare: perciò, niente guera e nussun torto verso le popolazioni islamiche.

Crede che basterebbe?

Il terrorismo va sconfitto politicamente. Io ho vissuto l'esperienza italiana, certo diversissima, delle BR.Ccredo che, come allora, si debba capire bene la natura del fenomeno e isolarlo. Mettiamo a frutto quello che abbiamo imparato, pensiamo a una lotta di massa, a ridurre il brodo di coltura del terrorismo. Si possono usare anche politiche repressive, anche un po' di legislazione di emergenza: purché ciò avvenga sostanzialmente nello stato di diritto.[...] L'intelligence italiana ha dimostrato una certa efficacia. Se il governo - sempre nei limiti dello stato di diritto - vuole incrementare questa attività, lo faccia...e non ci rompa.
Lavori e non rompa...questa mi sembra una buona idea di governo, si insomma di quello che adesso è in carica, si muova una volta tanto nell'interesse di tutti, rispettando i diritti fondamentali e dia meno spazio alle idee leghiste retrograde e pericolosamente xenofobe.

E che Dio ce la mandi buona!